Possiamo di certo affermare che il desiderio di conoscere il futuro è innato nella natura umana, poiché vivere con la consapevolezza di ciò che sarà o potrà accadere è un desiderio così forte che ha spinto l’individuo fin dai tempi più remoti ad avventurarsi nella sfera del sacro e del misterioso.
Profezie, oracoli e riti magici sono solo una parte degli strumenti che ritroviamo in molte tradizioni di ogni tempo e latitudine.
Nel ciclo “Visioni e Profezie” un incontro è stato dedicato al ruolo e missione del tutto particolare di Profeti e Profetesse. L’esperienza del profetismo è caratteristica delle tre principali religioni monoteiste: Islamismo, Cristianesimo e Ebraismo ed è in quest’ultima tradizione che il profeta assume un particolare carisma.
Gli scritti profetici nell’Antico Testamento, tracciano una linea di demarcazione con la divinazione pagana precedente: pur avendo in comune la previsione del futuro, è il particolare legame che unisce il profeta a Dio ad essere l’elemento di novità e di differenziazione dove Dio parla direttamente all’uomo o alla donna.
La stessa parola “profeta” deriva dal termine greco profànai cioè “parlare a nome di un altro”. Nelle scritture ebraiche in realtà troviamo diversi termini: nabì, che vuol dire “colui che parla” ed è il più usato, poi ro’eh e hozeh, che sono sinonimi anche se con una sfumatura di significato: il primo significa “veggente”, il secondo “parlante, annunciante”.
Mosè è l’indiscusso profeta e protagonista della grande epopea del popolo ebraico che è tramite lui liberato dalla schiavitù d’Egitto e condotto oltre le acque del Mar Rosso, verso la terra promessa.
Mosè, per la tradizione giudaica, è l’autore dei primi cinque libri dell’Antico Testamento, la Torah la cui radice y r h ha diversi significati come insegnare, ammaestrare, porre le fondamenta quindi i libri, Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, sono considerati come l’insieme degli insegnamenti e precetti riconosciuti e rispettati dagli Ebrei in quanto rivelati da Dio per il tramite di Mosè nel rispetto di una Alleanza.
In particolare nel primo libro, la Genesi, il profeta ci svela la creazione: dalle origini del mondo alla comparsa dell’umanità. Testo che, anche se molto conosciuto, dietro l’apparente semplicità del racconto, racchiude una eccezionale portata teologica. Per comprenderlo occorre tenere presente che ha subito molte traduzioni rispetto alla lingua originaria e forse si è perso il significato profondo originale: poichè si tratta di un racconto del genere mitico, che non si può collocare nella spazio e nel tempo, viene definito metastorico e metafisico. Citazioni lungimiranti tratte dalla Genesi, si collocano come tasselli illuminanti nel testo COSMOLOGIA SCIENTIFICA E RICERCA ARCHEOSOFICA.
BIBLIOGRAFIA
1 – COSMOLOGIA SCIENTIFICA E RICERCA ARCHEOSOFICA. Alessandro Benassai, Archeosofica, 2023.