Disegni di Robert Fulton

NAUTILUS: DALL’IDEA AL PROGETTO di Claudia Caleffi

“…..Maestro, quanti sogni avventurosi, sognammo sulle trame dei tuoi libri: la terra, il mare, il cielo e l’universo. Per te, con te poeta dei prodigi, varcammo in sogno oltre la scienza….” (in Morte di J.Verne 1905).

DEDICA DI GUIDO GOZZANO a Jules Verne

In effetti i romanzi di questo scrittore ci portano a vivere avventure ambientate nell’aria, nello spazio, nel sottosuolo e nei fondali marini.

Egli coniuga abilmente uno stile narrativo scorrevole, pieno di ottimismo con la verosimiglianza basandosi però sui progressi scientifici e tecnologici del suo tempo di cui è un grande ricercatore e divulgatore.

Da questo meraviglioso mix, si lascia suggestionare dando vista alla sue storie che lo sanciscono come uno dei padri della fantascienza moderna.

Anticipò realizzazioni e applicazioni tecnologiche ma in quanto attento ricercatore venne anche ispirato.

E’ nel ciclo dei romanzi definiti “scientifici” , esattamente nel secondo volume della trilogia composta da “I figli del Capitano” e “L’isola misteriosa”, che in “Ventimila leghe sotto i mari” troviamo descritto dal Capitano Nemo, il Nautilus.

Ad ispirare Verne, fu l’opera del primo sommergibile funzionante al mondo ideato dall’ingegnere statunitense Robert Fulton realizzata nel 1800 per Napoleone ma la produzione non venne sovvenzionata né dallo Stato francese e neppure da quello inglese in quanto giudicato “un’arma terribile, un ordigno moralmente inaccettabile”.

Ecco alcuni disegni di Robert Fulton:

Disegni di Robert Fulton
Disegni di Robert Fulton

Realizzazione:

“Ventimila leghe sotto i mari” venne pubblicato la prima volta nel 1870. Il motto del Nautilus di Verne è “Mobilis in Mobili”  ovvero “Mobile in elemento mobile” così viene descritto:

E’ un cilindro molto allungato a punte coniche. Si avvicina sensibilmente alla forma di un sigaro, forma già adottata a Londra per molte costruzioni marine. La lunghezza di questo cilindro, da un capo all’altro, è esattamente di settanta metri e la sua larghezza massima è di otto metri. Non è, perciò, costruito con le stesse proporzioni dei vostri vapori, ma le sue linee sono sufficientemente allungate e la sua carena è molto affusolata, affinché l’acqua spostata scivoli facilmente e non opponga alcuna resistenza alla sua marcia. Le due misure che vi ho dato vi permetteranno facilmente di ottenere, con un semplice calcolo, la superficie e il volume del Nautilus.” La sua area misura 1.011,45 metri quadrati e contiene 1.500,2 metri cubi. Una volta immerso completamente sposta 1500.2 metri cubi d’acqua, o 1500.2 tonnellate metriche. L’imbarcazione è in grado di viaggiare fino alla velocità di 50 nodi (92,60 km/h).  Normalmente esso si immerge lasciando scoperta la sua parte superiore per un decimo ma, se i serbatoi sono pieni d’acqua, può immergersi per intero, scomparendo totalmente alla vista e fondendosi col mare ed è anfibia e spinto da “puliti” motori elettrici alimentati da batterie di sodio-mercurio e sfiora la velocità di 50 nodi ed inoltre in grado anche di operare un’efficace difesa dalle enormi creature che abitano i mari.”

Disegno di Jules Verne

In un clima di guerra fredda fra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica e di rincorsa spasmodica al primato nell’ambito di sviluppo tecnologico fra queste due superpotenze, nel gennaio del 1954 venne varato dagli Americani il primo sommergibile a propulsione nucleare della storia di tutte le marine militari: lo USS –Nautilus (SSN -571).

Il Nautilus
USS –Nautilus (SSN -571)

Fu in grado di aggiudicarsi un gran numero di record, primo fra tutti la navigazione in immersione di tutto il Polo Nord, avvenuta nel 1958 dallo stretto di Bering fino alla Groenlandia Orientale.

Queste le dimensioni: lunghezza 97,5 metri – larghezza 8,5 metri; un dislocamento che oscilla fra le 2980 tonnellate in emersione fino a 3520 in immersione. Grazie al reattore nucleare era in grado di raggiungere la velocità di 43 km/h ovvero circa 23 nodi.

Il progetto fu pianificato e supervisionato dall’ammiraglio Rickover noto come il “Padre della marina nucleare”:

Ammiraglio Rickover
Ammiraglio Rickover

Dopo una gloriosa carriera, nel marzo del 1980 il Nautilus fu radiato dal servizio attivo. Oggi è una nave museo nel porto dove tutto ebbe inizio, a Groton presso il Submarine Force Museum.

Il Nautilus
Il Nautilus

IL CANTO E L’ARTE DEL CANTARE di Filippo Costanti

IL CANTO E L’ARTE DEL CANTARE di Filippo Costanti

Ogni persona prova il bisogno di esprimere i propri sentimenti, ora di gioia, ora di dolore, e uno dei mezzi più efficaci è senza dubbio la musica, che sia suonata o cantata. Il canto è a tutti gli effetti il mezzo di espressione più totalizzante di cui l’uomo dispone. Imparare a cantare non significa soltanto far vibrare le proprie corde vocali per riprodurre note intonate, ma accordare la propria mente e il proprio stato d’animo sul contenuto della melodia cantata. Un bravo cantante dovrebbe essere in grado di vestire alla perfezione l’idea e il sentimento che il compositore ha impresso nella composizione. In un certo senso dovrebbe far sua questa idea, viverla dandole un corpo e trasmetterla a chi ascolta. Così è dei bravi musicisti.

Ovviamente si può cantare anche solo per divertimento, per bisogno o per stare meglio, ma si capisce che uno studio approfondito del canto rende consapevoli dell’apparato fonatorio (diaframma, polmoni, laringe, cavità di risonanza, ecc.), e permette una ricerca attiva sulle dinamiche psichiche, mentali e sulle capacità latenti dell’uomo inteso in senso globale. Il fatto che il canto, nello specifico il canto melurgico, sia in grado di far conoscere sé stessi ed utilizzare la propria voce in modo armonioso e armonico, rende questa arte un potente mezzo di formazione dell’individuo, inteso in senso completo, cioè corporeo e spirituale. Melurgia, dal greco melos melodia o canto ed ergon opera, significa “azione della melodia” o “azione del canto” e sta proprio ad indicare l’azione che una melodia sacra, cantata in particolar modo, ha sull’uomo. 

Lo studio del mistero della voce può condurre alla conoscenza profonda della natura umana e della sua relazione con il cosmo. Sin dall’antichità il canto sacro è stato uno dei mezzi principali per l’educazione morale e spirituale dell’uomo. In tutte le tradizioni si ritrova l’utilizzo della musica e del canto, associato alla poesia, per cantare lodi alla divinità. Basti pensare allo sviluppo della musica all’epoca del re Davide in Israele (1 Cronache 23:5; 25:1, 6, 7), oppure all’utilizzo degli strumenti e del coro da parte dei greci, dei quali Pitagora fu uno dei fondatori. Anche nel cristianesimo dei primi tempi è noto il dono del canto tra gli Apostoli e Discepoli (Atti 16:23,24) e non minore importanza assume la musica come arte liberale nel medioevo. 

L’anima dell’uomo era concepita come una melodia da intonare e armonizzare con la melodia dell’universo, riflesso di una musica o armonia divina. È a questa “accordatura” dell’anima che il canto inteso nel senso melurgico-sacrale,  cioè ascetico nel più elevato dei significati, può portare. 

SENSIBILITA’ ARTISTICA E MUSICA DAL FUTURO di Jerome King Canta

SENSIBILITA’ ARTISTICA E MUSICA DAL FUTURO di Jerome King Canta

La musica è sempre stata un’importante forma di espressione umana. Con essa è possibile comunicare le nostre emozioni, i nostri pensieri e le nostre idee in maniera originale, unica e, in alcuni casi, davvero potente. Tuttavia, la musica può essere vista anche come una forma di espressione del momento storico in cui essa viene creata.

Ogni epoca storica, infatti, ha la sua musica caratteristica che riflette le influenze culturali, sociali e politiche del tempo. La musica barocca (vedi Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Arcangelo Corelli), contrassegnata da una grande complessità e ornamentalità, riflette bene il gusto per la grandiosità dell’epoca. Anche la musica punk, che fa boom negli anni ‘80, viene usata dagli artisti dell’epoca come mezzo per raffigurare la disoccupazione, la discriminazione e l’alienazione sociale, quali temi caratterizzanti la società del tempo.

Tra gli artisti ve ne sono alcuni particolarmente sensibili che hanno—o sviluppato o per natura—una spiccata ricettività verso ciò che è presente oltre la materia che noi conosciamo volgarmente. Questi individui speciali non si limitano a “parlare” del momento storico in cui vivono, bensì anticipano ciò che sarà la musica del futuro.

È il caso della Dodecafonia, una tecnica musicale elaborata da Arnold Schonberg nel 1923, ma già anticipata da Wolfgang Amadeus Mozart ben 136 anni prima, nel 1787. Essa riflette il desiderio di cambiamento letterario, artistico, politico e sociale di un mondo che sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni, dovute anche alle guerre e alle grandi scoperte tecnologiche. 

Si tratta di una composizione basata su una serie di dodici suoni che non si ripetono finché non si sia esaurita tutta quanta la serie. Con questa tecnica, non vi sono più suoni più o meno importanti: tutti hanno la stessa importanza. La successione di suoni, mancante di una melodia orecchiabile, risulta in questo modo dissonante, provocando nell’ascoltatore una sensazione di tensione crescente. Mozart la concepisce e la adotta, tra le altre, in una delle sue opere più famose, Don Giovanni.

Urge fare una brevissima sintesi. Don Giovanni, un giovane cavaliere, seduce Donna Anna, nobildonna. Il Commendatore, padre di Anna, sfida a duello Don Giovanni, il quale però lo uccide. Più tardi, nella penultima scena dell’opera, il Commendatore, sotto forma di statua fantasma, si presenta a Don Giovanni invitandolo a cena da lui. Don Giovanni accetta e stringe la mano alla statua. A quel punto avverte un gelo mortale, e il Commendatore lo esorta a pentirsi dei suoi peccati, ma Don Giovanni rifiuta e cerca invano di sfuggire al suo inevitabile destino: la morte.

L’apparizione qui del Commendatore ha valore simbolico. Egli infatti rappresenta un messaggero della volontà divina, della giustizia che attende i peccatori. Utilizzando una tecnica compositiva nuova, Mozart riesce a dare forma al trascendente, distinguendolo così da ciò che invece è di natura terrena. L’effetto è di grande efficacia: la successione dei suoni dissonanti quasi dà vita al terrore, all’angoscia, alla paura che il peccatore va a sperimentare di fronte alla morte.

Don Giovanni e la statua del Commendatore, Alexandre-Évariste Fragonard
Don Giovanni e la statua del Commendatore, Alexandre-Évariste Fragonard

Grazie alla sua particolare sensibilità artistica, Mozart riceve un’ispirazione e anticipa così una tecnica completamente nuova che verrà messa in pratica soltanto a partire da Schonberg nel 1923, quando nuovi modi musicali per esprimersi vengono impiegati dai compositori in cerca della libertà dalla tradizionale tonalità e armonia.

Ma oltre ad anticipare il futuro, è possibile che la musica possa contenere notizie su ciò che deve ancora avvenire? Può la musica, attraverso il sapiente utilizzo del suo linguaggio, portare in sé una profezia?

Costituzione invisibile dell'uomo e della donna - Invisible constitution of man and woman

MAGIA E DIVINAZIONE di Elisabetta Meacci

Il Mago, associabile alla carta dei tarocchi dell'Eremita - The Magician, which can be associated with the Hermit tarot card
Il Mago, associabile alla carta dei tarocchi dell’Eremita – The Magician, which can be associated with the Hermit tarot card

Parlare di magia oggi può sembrare fuori luogo.

Noi appena sentiamo questa parola pensiamo al prestigiatore, al mago che si esibisce con trucchi ed effetti speciali. Oppure pensiamo ai personaggi fantasiosi dei film, molto eccentrici e bizzarri. Magia con la bacchetta magica delle fiabe insomma.

Magia nel senso antico del termine no, non ci viene in mente subito, anzi sembra una cosa molto lontana dalla società moderna, da questa civiltà delle macchine e della tecnologia, dove tutto è pratico, immediato, visibile, tangibile. Una società dove molti si definiscono “atei” e sono scettici verso tutto quello che si trova al di là del proprio naso. 

Magia come antica sapienza, come sviluppo di facoltà che ogni essere umano possiede più o meno latenti, no, non ci viene in mente.

In realtà la magia è un argomento attuale e vivo in ogni tempo e in ogni luogo. Si può dire sia per noi connaturata. 

Dal segno scaramantico più insignificante ai rituali delle grandi religioni, la magia sopravvive ed entra a far parte della vita di ciascuno. Come se con un gesto o uno strano potere, si potesse cambiare il corso degli eventi. Ma è davvero possibile?

Uomo e donna

Viviamo in un mondo fatto di scambi, di relazioni, di sintonie. Scambi energetici, vitali, sia con l’ambiente che ci circonda, con la natura, sia con le persone che compongono la nostra cerchia di relazioni umane.

Siamo legati con il nostro corpo fisico alla terra, alle sue radiazioni e alla sua atmosfera, per cui è necessario imparare a liberarsi dai condizionamenti armonizzandosi con l’ambiente; il nostro corpo eterico è in relazione con il corpo eterico della terra e del Cosmo, e ne subiamo l’influenza, per cui ci dobbiamo armonizzare anche con questa, magari utilizzandola; lo stesso vale per il corpo energetico astrale e quello mentale, che hanno relazioni e legami con quelli della terra e del Cosmo. 

Uno degli scopi della magia sacra è portare un equilibrio con tutte queste forze in modo da aprirsi un varco verso le Sfere Celesti.

Costituzione invisibile dell'uomo e della donna - Invisible constitution of man and woman
Costituzione invisibile dell’uomo e della donna – Invisible constitution of man and woman

L’arte magica conosce l’uso sapiente dei colori, dei profumi, delle note musicali, dei simboli, e delle correnti magnetiche o vitali del nostro corpo, tutto per ottenere la trasformazione dell’anima umana in un essere angelico immortale.

E acquista un ruolo importante la divinazione.

Nella filosofia cinese racchiusa ne I KING, il Libro dei Mutamenti, uno dei più importanti testi di riferimento per la divinazione, tutto quello che avviene nel visibile è l’estrinsecazione di un’immagine, di un’idea presente nell’invisibile. I germi di tutto sono nei mondi superiori, invisibili, spirituali. Qui sulla terra si materializzano per così dire nel tempo. Se riesco a prevedere in anticipo, posso in certo qual modo agire per avere un destino migliore. La capacità di intuire, di scoprire questi germi spirituali è appannaggio di persone saggie o sante, abituate ad essere in contatto con queste dimensioni superiori. È tramite loro che si crea una sorta di circuito fra il cielo o mondo soprasensibile delle idee, la terra o mondo corporeo della visibilità, e l’uomo.

I KING
I KING
Visioni & Profezie riparte dal 3 marzo 2023 in presenza da Pistoia

Visioni & Profezie riparte dal 3 marzo 2023 in presenza da Pistoia

PISTOIA – Il ciclo “Visioni e Profezie” sta per ripartire e da venerdì 3 marzo alle ore 21.30 ci sarà finalmente modo di vedersi nuovamente in presenza nella città di Pistoia! Riportiamo tutte le date delle conferenze ad ingresso libero, seguibili anche in streaming:

  • 3 Marzo 2023 – Ore 21.30 – Conoscere il futuro
  • 10 Marzo 2023 – Ore 21.30 – Visionari nella scienza
  • 17 Marzo 2023 – Ore 21.30 – Profeti & Profetesse
  • 24 Marzo 2023 – Ore 21.30 – Musica e fenomeni extrasensoriali
  • 31 Marzo 2023 – Ore 21.30 – I sogni premonitori
  • 14 Aprile 2023 – Ore 21.30 – Visioni o allucinazioni?
  • 21 Aprile 2023 – Ore 21.30 – La veggenza ai tempi moderni
  • 28 Aprile 2023 – Ore 21.30 – La divinazione: fatalità o libero arbitrio?
  • 5 Maggio 2023 – Ore 21.30 – Una sfida per il futuro

Indirizzo: Prima Sezione di Pistoia dell’Associazione Archeosofica 

Piazza dello Spirito Santo, 1, Pistoia PT

Sito internet e blog Archeosofia a Pistoia.

Pagina Facebook: Associazione Archeosofica – Archeosofia a Pistoia

Per ulteriori informazioni e date potete visitare la relativa pagina. Naturalmente, vi aspettiamo!

Visioni & Profezie
Parigi del XX Secolo - Jules Verne

UN LATO INEDITO DI JULES VERNE di Claudia Caleffi

Parigi del XX Secolo - Jules Verne

Non so voi, amici carissimi, ma pur avendo letto i tanti romanzi di questo autore, mi era sfuggita una sua opera che ancora una volta dimostra la straordinarietà di questo personaggio: “Parigi nel XX secolo”, questo è il titolo.

Si tratta di un’opera scritta nel 1863 ma scartata dall’editore e rimasta dimenticata in un cassetto e pubblicata postuma nel 1994. Ancora una volta, da questo lavoro, emerge come Verne anticipi i tempi con un nuovo genere letterario.

E’ stato definito il padre della fantascienza moderna e uno degli autori che più ha influenzato la letteratura del “fantastico”. All’inizio nei suoi romanzi ritroviamo quella atmosfera di ottimismo collettivo, di positivo atteggiamento forse utopistico di una vita migliore determinata dalle scoperte tecnologiche e dallo sviluppo industriale. Lentamente con l’avanzare dell’età e forse a causa di dolorose vicende familiari questa prospettiva viene a mancare.

Parigi del XX Secolo
Parigi del XX Secolo

In questo racconto traspare davvero la diffidenza verso il progresso, le macchine e un futuro dove l’individuo rischia di perdersi. Ecco l’intuizione di Verne, ecco il primo romanzo distopico! Il paradosso della vicenda sta nel fatto che ancora una volta l’immaginazione avveniristica, la straordinaria preveggenza descrivono a metà dell’ottocento la città (lo stile di vita possiamo aggiungere) nella quale un secolo dopo, l’opera viene pubblicata.

Con acuta ironia “Parigi nel XX secolo” è una metropoli organizzata da macchine che si muovono per mezzo di aria compressa, su binari sopraelevati: uno per l’andata e uno per il ritorno; da sistemi di comunicazione che richiamano l’immaterialità della rete, da carrozze attaccate grazie alla forza elettromagnetica. Nessuna necessità di manutenzione, niente fumo, niente vapore: le vetture si muovono grazie ad una forza invisibile: un motore ad aria dilatata dalla combustione del gas.

Parigi inoltre di notte era illuminata a giorno con un “bagliore paragonabile a quello solare”. Ne riportiamo un breve passo:

“Gli uomini del 1960 non erano sorpresi di questi prodigi, ne approfittavano quotidianamente senza alcuna contentezza, nella loro andatura incalzante, dal passo frettoloso, dal loro impeto americano. Si intuiva che il demone della prosperità li spingeva avanti senza posa e indugio”.

“Parigi”, ma questo sostantivo potrebbe essere anche sostituito con “Il Mondo”, rincorre una spasmodica ricerca del profitto e sfruttamento e nel trionfo delle logiche ciniche dell’economia. In questa società, non c’è più posto per l’Arte, per gli scrittori, per i professori, per i poeti e musicisti; non esistono più le biblioteche. Al radioso progresso delle scienze, si contrappone la cupa morte dell’Arte.

Autori come Balzac e Dumas erano sconosciuti per lasciare il posto a versi poetici nuovi come: “Armonie elettriche” o “Meditazioni sull’ossigeno” per non citare il “Parallelogramma poetico” o le “Odi decarbonate”. Ancora una volta Verne è in grado di portare il suo sguardo lontano nel tempo.

Parigi del XX Secolo - Jules Verne
Parigi del XX Secolo – Jules Verne
Bibliografia di "Musica e fenomeni extrasensoriali"

Alcuni libri di riferimento bibliografico per l’approfondimento “Musica e fenomeni extrasensoriali”

Ben ritrovati! Riportiamo dei libri che rappresentano alcuni dei testi che sono stati citati e rappresentano una parte della bibliografia del quarto approfondimento ad ingresso libero che si è tenuto su Zoom il 25 novembre 2022 dal titolo “Musica e fenomeni extrasensoriali” all’interno del Ciclo “Visioni & Profezie”. La musica è una disciplina speciale perché unisce il mondo della scienza e del calcolo con quello dell’arte. Le sue regole permettono di costruire monumenti sonori di ogni genere, sacri e profani. Ancora oggi la musica è, in assoluto, l’espressione artistica più diffusa fra tutti i popoli, grazie alla sua estrema accessibilità e alla velocità con cui può “vestire” le emozioni di ciascuno di noi.
Nel suo essere un fiume in costante piena, quella dei fenomeni extrasensoriali è una dimensione che trova grande spazio nell’ambito musicale fra artisti di ogni sorta. Dalla loro sensibilità abbiamo cercato di raccogliere quante più informazioni possibile, per affrontare alcuni dei segreti dell’epopea umana e comprendere, attraverso lo studio e la sperimentazione diretta, se il ponte fra il visibile e l’invisibile, fra il materiale e lo spirituale, è davvero fatto di note.
Vi invitiamo a seguire il Ciclo “Visioni e Profezie” in presenza a Pistoia e in altre città nei prossimi mesi. Per rimanere aggiornati, se non lo avete ancora fatto, potete procedere in autonomia a compilare il modulo per iscrivervi al nostro Canale Telegram o ricevere gli aggiornamenti via email. Vi aspettiamo!!

La divinazione

La Divinazione

Venerdì 10 febbraio 2023 alle ore 21.30, per chi avesse piacere, presenteremo una conferenza ad ingresso libero su Zoom dal titolo “LA DIVINAZIONE”, che andrà a chiudere questo primo Ciclo di esposizioni di ricerche di “Visioni e Profezie”.

Chi non ha mai desiderato conoscere il proprio futuro… Forse pensando che sapendo in anticipo le disgrazie che ci attendono si può trovare il modo di attenuare gli effetti dannosi. Oppure vogliamo leggere nell’avvenire perché con la sicurezza che tutto andrà per il meglio, acquistiamo nuovo ottimismo ed energie positive. Oppure solo per curiosità. Per prendere una decisione difficile magari. Tecniche divinatorie ne sono nate parecchie nel corso dei secoli, dalle più “scientifiche” come l’astrologia e la radiestesia, alle più bizzarre, come la batracomanzia e la apantomanzia.

La divinazione utilizza un vasto repertorio simbolico come base per trarre gli auspici, ma occorre anche sviluppare una buona dose di “sesto senso”, di intuizione, di veggenza quasi, per portare a termine una previsione sensata.

Volete assistere venerdì sera su Zoom? L’ingresso è libero, è sufficiente registrarsi alla pagina http://bit.ly/visioni_e_profezie per ricevere poi venerdì sera, pochi minuti prima dell’inizio, il collegamento Zoom per accedere. Vi aspettiamo!!

Una sfida per il futuro

Una sfida per il futuro

Il nostro viaggio all’interno del Ciclo “Visioni e Profezie”, proseguirà con l’approfondimento ad ingresso libero su Zoom che si terrà venerdì 3 febbraio 2023 alle 21.30, avendo come tematica della serata “UNA SFIDA PER IL FUTURO”.

Se un uomo di una civiltà precedente apparisse improvvisamente tra l’umanità di oggi, probabilmente, gli sembrerebbe una razza di maghi e semidei.
Ma se costui fosse un Platone o un Pitagora e rifiutasse di farsi abbagliare dalle meraviglie del progresso tecnologico, capirebbe che questo moderno “mago” che scende in fondo all’oceano e si lancia sulla luna, ignora quanto accade nelle profondità del suo inconscio, non esplora i tanti piani della coscienza, non sospetta l’effetto dei propri pensieri e sentimenti, agisce ignorando l’interconnessione con tutti gli individui ed il cosmo.

Pitagora
Pitagora

Quel sapiente del passato capirebbe che ciò che manca all’umanità di oggi non è la tecnica, ma quell’ingrediente indispensabile a qualsiasi autentica civiltà: la Sapienza, un’eredità preziosa per l’umanità di ogni tempo.

Perché, dunque, non ripensare al presente come il tempo in cui raccogliere il “testimone” di questa Sapienza e al futuro come la realtà spazio-temporale nella quale realizzarne i Principi?
Non un futuro da prevedere, quindi, ma il tempo in cui accettare la sfida di un ripensamento di noi stessi, del mondo e di Dio, alla luce di una nuova ed antica conoscenza.

Volete partecipare? L’ingresso è libero, potete compilare il nostro modulo online e tramite Telegram o posta elettronica vi manderemo il collegamento Zoom dell’approfondimento ad ingresso libero, alcuni minuti prima dell’inizio.

Platone
Platone
Sogni e Profezie

I sogni premonitori

All’interno del Ciclo “Visioni & Profezie”, nell’approfondimento ad ingresso libero su Zoom che si terrà venerdì 27 gennaio 2023 alle 21.30, si parlerà di “I SOGNI PREMONITORI”.

Da sempre l’uomo e la donna sono affascinati dai loro sogni; cosa si nasconde nelle scene oniriche a cui ogni notte assistiamo come spettatori e protagonisti? Tutti i sogni sono uguali o ci sono sogni che ci svelano qualcosa di misterioso ? Possiamo diventare padroni dei nostri sogni? I sogni possono essere strumenti utili per la nostra evoluzione? Possono predire il nostro futuro? 

Continueremo a parlare di queste interessanti tematiche venerdì 27 gennaio alle 21.30 su Zoom: vorreste partecipare? L’ingresso è libero, potete compilare autonomamente il nostro modulo e tramite Telegram o posta elettronica vi manderemo il collegamento Zoom alcuni minuti prima dell’inizio. Se aveste domande, siamo ben felici di rispondervi.