LA GEOMANZIA di Elisabetta Meacci

LA GEOMANZIA di Elisabetta Meacci

La geomanzia

Arte regale e sacerdotale di una civiltà remota, trasmessa oralmente a vari popoli, la Geomanzia è uno dei metodi divinatori più antichi, utilizzato anche dall’indovino per collegare il mondo visibile a quello invisibile, l’umano con il sovrumano. 

La sua origine è misteriosa, sembra sia nata in Persia, ma venne praticata in tutto il bacino del Mediterraneo, in India, in Estremo Oriente, in Europa, nel Madagascar… ha una storia antica di millenni.

Geomanzia significa “divinazione per mezzo della terra”; nel mondo arabo era chiamata “la scienza della sabbia” perché tracciavano il tema geomantico proprio sulla sabbia.

Nel Madagascar l’indovino prima di cominciare le operazioni necessarie per il pronostico, recitava una preghiera, di cui riporto un estratto perché è abbastanza lunga e particolare. Comincia così:

“Svegliati, Dio, per svegliare il Sole! Svegliati, o Sole, per svegliare il gallo! Svegliati, o gallo, per svegliare l’uomo! Svegliati, o uomo, per svegliare il sikidi! Non perché egli dica delle menzogne, non perché egli induca in errore … ma perché egli scruti i segreti … perché egli veda quello che l’occhio umano non può vedere…”.

Il Mpi-sikidy

Il Mpi-sikidy, ovvero l’indovino nella tradizione del Madagascar, seduto su una stuoia nell’angolo nord-est della casa, poneva di fronte a sé una pietra sacra, entrava in contatto con gli antenati e gettando dei semi sulla stuoia ne interpretava le figure secondo il modello geomantico. 

La Geomanzia ha per base delle figure geometriche ricavate tracciando dei punti o delle linee sulla terra, sulla sabbia, oppure su un foglio di carta, o ancora lanciando dei granelli, dei semi o piccole pietre. La prima operazione si chiama infatti “getto dei punti”. Come si fa oggi? Si prende un foglio di carta bianca e una matita abbastanza grossa; nella parte alta del foglio si scrive la domanda o il problema da risolvere; si tracciano poi in modo automatico dei trattini verticali, concentrandosi sulla domanda, facendo 4×4=16 righe di trattini. Si conterà poi il numero dei trattini di ogni riga: quando è pari si segnano due punti, quando è dispari un solo punto. Alla fine, si ottengono le figure geomantiche da interpretare.

La Geomanzia ha per base delle figure geometriche

Le figure geomantiche sono simboli numerici disposti in una forma convenzionale; hanno corrispondenze astrologiche ed elementari, nomi specifici e significati tradizionali. Ci sono buoni testi da consultare per diventare esperti in questa mantica, come “Introduzione allo studio della geomanzia” di Leo Kaiti, oppure “La Geomanzia” di Gwen Le Scouézec.